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Ad Memoriam
03:04
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2. |
Sangue Fraterno
05:50
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In terre laziali, in epoche ancestrali
Al tempo dei nostri antichi avi
Leggende si fondon con arcani miti
Furon le Moire o ‘l Fato a manovrarle
Figli d’Enea pria d’esser romani
Con orme profonde in quei luoghi lontani
Sanciron l’inizio di un regno senza eguali
Fama racconta d’infanti gemelli
Dei dissapor tra divini fratelli
Nei laziali boschi da lupa nutriti
Il Leucesio sangue li rese arditi
La mitica nascita di eterno loco
Che ‘l mondo a lor noto mise a ferro e fuoco
Oh Musa dirada le nebbie del tempo
Che possan le menti capir nuovamente
Su queste sette piccole colline
Vergato con la lama fu il confine
“Colui che questo segno passerà
La mia lama lo trapasserà”
Ma una storia infausta a quel solco è legata
Per giovanil baldanza quella linea valicata
E ‘l sangue di Mamerte che al Fato non dà scampo
In riva all’Acheronte mandò Remo in un lampo
“In questo loco bagnato di sangue fraterno
Fonderemo città che resterà in eterno
Nel segno di Marte del mondo padrona
Da me avrà il nome di Roma
il nome di Roma
il nome di Roma
il nome di Roma”
Nei cieli gli dei libavan ad Ambrosia
Festeggian nascita di stirpe gloriosa
Di Remo lo spirto già era in Elisio
Al fianco del padre contento mirava
La gloria di Roma sarà senza tempo
Pria che altro culto farà grande strazio
Musa ricorda que’ tempi lontani
Di dei eroi e culti pagani
Musa riportaci al tempo degli avi
Musa racconta dei fasti di Roma
Di invitte legioni e grandi battaglie
Musa riporta in vita la storia
Su queste sette piccole colline
Vergato con la lama fu il confine
“Colui che questo segno passerà
La mia lama lo trapasserà”
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3. |
Sigillum
06:42
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Nelle nostre case, i fuochi sempre accesi
per render sommo omaggio ad arcane divinità
Lari è il lor nome e padri nostri son
dal Sigillum noi proteggono
L’antico culto giammai morrà
Nei nostri cuor rinascerà
Legioni di soldati segnati dalle guerre
invocan questi dèi nel conquistar lontane terre
Di grande ed aspra pugna alfieri siamo noi
che del grande Marte siam tutti figli suoi
L’antico culto giammai morrà
Nei nostri cuor rinascerà
Sete di conquista e grandezza mai saziata
potenza e volontà mai verrà spezzata
Fidenati presi al laccio, di passione c’è lo slancio
Le miglior delle illusioni son nelle ambizioni
Oscuro e freddo è il cammino
segno di un aspro destino
Dura e fredda è la strada
grande ed alta nostra fama
Sarà grande il coraggio
ma è oscuro il presagio
Combattendo per la gloria
sarem tutti nella storia
Per gli antichi dei pagani
ci vendichiam dei cristiani
Il nostro odio si placherà
quando il lor sangue avrà
“Nelle terre una volta costellate di templi agli dèi
lugubri edifici sormontati da croci
spuntavano come la malerba nei campi
Coloro che una volta si vantavano d'esser perseguitati
misero in atto la più brutale delle repressioni
arrivando di fatto a cancellare quasi del tutto gli antichi culti
Con false promesse plagiarono le menti trasformandoci in schiavi
… Noi che un tempo eravamo guerrieri!”
Oggi siamo qui del passato a cantarvi
sperando che in futuro il culto si preservi
Che Roma ritorni di nuovo pagana
si abbatta di nuovo la stirpe cristiana
Che in terra si riversi il loro sangue immondo
segno indelebile del nostro odio profondo
Sete di conquista e grandezza mai saziata
potenza e volontà mai verrà spezzata
Fidenati presi al laccio, di passione c’è lo slancio
Le miglior delle illusioni son nelle ambizioni
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4. |
Tubilustrium
07:17
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Risuonan i corni, trombe a festa
In alto gli scudi ad omaggiar gli dèi
È giunto di nuovo dell’acciaio il tempo
Mars Dium Deus legioni alla vittoria guiderà!
Danzan sacerdoti nell’imperial sentiero
a Marte guerriero intonano canti
Impavidi sguardi scrutano il destino
Di eroi o dannati la storia narrerà!
Da terre lontane tuonano i lor’ passi
riuniti sotto l’aquile marciano compatti
Spiriti indomiti a caccia di gloria
per Roma eterna: morte o vittoria!
Destini raccolti sulla vasta piana
a celebrar antica tradizione romana
All’alba della conquista di una nuova terra
riecheggia nel cielo preghiera di guerra:
IUPITER OPTIMUS MAXIMUS
IUPITER OPTIMUS MAXIMUS
IUPITER OPTIMUS MAXIMUS
IUPITER OPTIMUS MAXIMUS
Schiere di mortali imbracciano l’acciaio
Venti di morte accompagnano la marcia
Passi insicuri li distanziano dalla lor’ terra
Pronti ad affrontare l’atroce realtà
Iupiter Optimus Maximus, te hoc ferto
obmovendo bonas preces precor
Uti sies volens propitius mihi liberisque
meis domo familiaeque meae
et hostes a patriae finibus arce mactus hoc ferto
Ormai lontano marcia la colonna
un ultimo sguardo verso quelle mura
un addio a quanti son rimasti indietro
ma la gloria di Roma nulla può aspettar!
Tra lacrime e pianti fiero è lo sguardo
di mogli e figli di uomini gloriosi
di padri e di madri di veri soldati
Iupiter Optimus Maximus!
Destini raccolti sulla vasta piana
a celebrar l'antica tradizione romana
All’alba della conquista di una nuova terra
riecheggia nel cielo preghiera di guerra!
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5. |
Ultima Quiete
02:29
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6. |
Teutoburgo
06:59
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Ammantati da gelida pioggia, fustigati da vento brutal
per fitti boschi e impervio terreno
con difficile marcia puntavam al Reno
Dispersi e allungati per quasi due leghe
Arminio duceva tre legioni intere
carri, donne, schiavi e bestiame
dentro una forra uno stadio nemmeno
Dal confine nord-est a cento miglia eravamo
Di Kalkriese di faccia ‘l calcareo contorno
del cheruscio l’inganno svelato
Tra nebbia e pioggia vidi chiaramente
sagome di guerrieri sulle nostre teste
Or Arminio personificava
il mai sopito rancor’ verso Roma
L’odio germano sotto egida sua
al suo grido su noi la lor furia
Non pronti alla lotta, privi di comando
di sorpresa colti da simile inganno
con la man ancor sull’elsa in molti perirono
Altri la fuga tentammo, riparo cercando...
Bruciati i carri quasi di nascosto
tentammo la fuga in loci più aperti
stavolta schierati come in battaglia
Arminio e i cherusci tregua non danno
Per boschi e foreste braccati e attaccati
Per Castra Vetera assurda avanzata
La pioggia ed il fango vermigli di sangue
Nuovo giorno col Pluvio inimico
Liquida e gelida furia su noi riversò
Le armi grondanti la mano scansavan
“Marte!! Perché ci hai abbandonato?”
Con massimo sguardo la fine vid’io
Di continuo d’ogni loco accorrevan germani
Varo vid’io come Galata trafiggersi
Solo le spoglie Arminio avrà
Questo è quel che ricordo di quel fosco giorno
Poi venne il buio…
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Dyrnwyn Rome, Italy
We are Dyrnwyn, a Folk Metal project born in Rome (september 2012). Our musical references belongs to the worldwide folk metal scene: Ensiferum, Suidakra, Cruachan, Moonsorrow, Draugr... and many others. Despite these big names from which we take inspiration, we're trying to reach a sound that we can call "our own", adding lyrics with pagan themes focused on the history of our city: Rome. ... more
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